venerdì 5 settembre 2008
ANOTHER BIG THANK YOU...
That's All Folks ... for now ;-)
7 Countries, 8 Months, 4 Minutes (Un giro del mondo in 4 minuti)
mercoledì 3 settembre 2008
Home
Compiamo oggi le prime due settimane di ritorno. Una valanga di posta da aprire, le batterie delle macchine scariche e una gomma a terra: dopo l'incontro con la famiglia all'aeroporto e un pranzo a casa dei genitori di Brendan, questo e' stato il nostro benvenuto a casa. Ma il momento e' stato comunque pieno di emozione, principalmente per questo motivo:
Nelle ultime settimane, ancora piu' di prima, una processione continua di bambine attraversa la nostra casa percorrendo sempre il solito circuito porta d'ingresso-camera dei giochi-porta del giardino. Non fa ancora particolarmente freddo e, pioggia permettendo, viviamo con le porte aperte, felici della confusione, ponendo il limite ai roller blades in casa, ma permettendo tutto il resto!
Grazie al fatto che quest'anno ha piovuto quasi ininterrottamente dall'inizio di Giugno, il giardino e' una giungla di piante che sono cresciute a dismisura. La casa e' invece in buone condizioni, con qualche problema da non uso, ma comunque quella che abbiamo lasciato prima di partire. Ray and Louise di Christchurch non hanno lasciato traccia se non un biglietto di bentornati. Lo scambio e' decisamente riuscito ed e' un'esperienza che sicuramente siamo pronti a rifare.
Le prime ventiquattore sono state strane, la casa come un'altra delle tante in cui abbiamo vissuto in questi mesi, uno spazio sicuramente comodo ma che non ci appartiene particolarmente. Le prime notti di jetlag ci siamo trovati a vagare per cucina e soggiorno, grati di averne la possibilita' senza essere per forza costretti ai quattro muri di una stanza, attenti a non pestarci i piedi. Lo spazio, l'avere piu' di una stanza per vivere, costuituisce una novita' piacevole e personalmente non finisco di meravigliarmi all'idea di avere lavatrice e asciugatice a disposizione ogni volta che ne abbia bisogno! Lavarsi i denti con l'acqua che esce dal rubinetto e' poi un lusso che mai piu' daremo per scontato.
I bagagli disfatti, i pacchi aperti, la roba sta lentamente recedendo negli angoli e cassetti a cui appartiene e lentamente la vita normale (cos'e' normalita'?!) e' ricominciata senza traumi o incidenti. Abbiamo ripreso esattamente dove avevamo lasciato, gli stessi percorsi di prima, le stesse incombenze, tanto che a volte adesso ci chiediamo se abbiamo veramente vissuto gli ultimi otto mesi o se li abbiamo sognati. Giorni fa, camminando per Patrick Street in Cork City come se non fossimo mai partiti, facendo il giro delle librerie per comprare i libri di scuola, ci siamo guardati e allo stesso momento ci siamo detti:"We did it!" La consapevolezza va e viene, ma in quei momenti di lucidita' in cui realizzi di aver portato a termine questo enorme progetto, la sensazione di euforia e' elettrizzante e ti convinci di poter fare qualunque cosa. E' infatti uno dei commenti che piu' di frequente sentiamo da vicini e amici: "You can do anything now!"
Difficile dire che effetti a lungo termine il viaggio abbia lasciato. Il piu' delle volte mi dico che siamo esattamente gli stessi che sono partiti, poi pero' succede qualcosa che mi smentisce. Nina, che vede sul muro un ragno dal quale mesi fa sarebbe scappata a gambe levate: "A big spider! It's no Huntsman though!" e procede a catturarlo con le mani per metterlo fuori. Sara, che mangia adesso tutto quello che le metto davanti e dichiara che la pasta con Sugo alla Rana Pescatrice sia la sua preferita. Piccole differenze per ora, il tutto ancora troppo vicino per vederlo in prospettiva e capire se questa esperienza abbia lasciato tracce durature sulle nostre personalita'. Per ora ci accontentiamo delle immagini ancora fresche dei posti e delle persone incontrate lungo il cammino, del tempo passato insieme, se poi dietro si nasconda qualcosa di piu' profondo sara' solo il tempo a dirlo.