Riemergo in uno stato finalmente di veglia dopo la prima parte del viaggio nella quale ho camminato nel sonno. Normalmente sono una persona attenta, soprattutto quando viaggio, ma questa mattina (ieri notte?) alla partenza da Goa proprio non c'ero. Per fortuna avevo gli angeli custodi, Lalit e Maeve, che viaggiavano con me. Lasciato il centro a mezzanotte, siamo arrivati in aeroporto dopo un'ora di macchina. Questa volta ero preparata e non mi sono più sconvolta alla vista delle mucche per strada e dei villaggi di capanne al limite della giungla, almeno per i primi venti minuti, poi devo essermi addormentata. Arrivati in aeroporto, caos di macchine, gente e animali, ci siamo messi in fila per entrare. In India solo chi viaggia è autorizzato a entrare dentro l'aeroporto per cui il biglietto viene controllato all'ingresso. Passata Maeve, è stato il mio turno di mostrare il mio biglietto elettronico, che la poliziotta alla porta però non ha gradito. 'Il Suo volo non esiste, non può entrare.' Panico. Ho cercato di farle vedere che fosse tutto regolare, ma non ne voleva sapere. Dopo le prime due battute ero pronta a saltarle alla gola quando per fortuna è intervenuto Lalit che con le buone e il sorriso le ha fatto capire che si sbagliava. Siamo passati, ma a quel punto tra stanchezza e panico la testa non mi funzionava più. Lalit mi ha preso passaporto e biglietto (ebbene si, ho lasciato il passaporto nelle mani di qualcun altro!) e ha preso il comando, facendo lui il check-in e il controllo delle valigie ai raggi X, ridandomi i documenti solo al momento dei controlli di sicurezza. Non mi restava che seguirlo docile come una moglie indiana! Nella sala d'imbarco mi sono bruciata con il caffè bollente che ho offerto con le mie ultime rupie e Maeve mi ha fasciato la mano con la sua sciarpa dopo averla bagnata d'acqua fredda. Mentre, finalmente un po' più presente, ma mica tanto, sorseggiavo il caffè bollente seguito da un Mars (che solo in momenti di estrema debolezza in vita mia mi sono concessa, ricordo uno degli ultimi durante una camminata di un giorno in Nuova Zelanda ad Abel Tasman Park), ho visto un ratto enorme che girava sotto le sedie. In momenti migliori sarei schizzata via insieme alla tazza di caffè, oggi sono rimasta impassibile. Il primo volo è passato in uno stato di dormiveglia, siamo arrivati a Doha senza che me ne rendessi conto. Maeve ci ha lasciati di corsa per prendere la coincidenza per Londra, io e Lalit avevamo sei ore da aspettare per il volo per Roma. Stavo per rassegnarmi a passare il tempo su una panchina, ma il mio compagno di viaggio è per fortuna più sveglio (in tutti i sensi) di me, 'Sei matta?! Vediamo se ci danno una stanza!' E ovviamente aveva ragione lui. Ufficialmente Qatar Airways passa in cima alla lista delle mie compagnie aeree preferite, camera e colazione, courtesy della compagnia aerea che si scusa per la lunga attesa della coincidenza. Dopo aver dormito tre ore, fatta doccia e colazione, finalmente ci sono. Ovviamente il risveglio ha anche portato come controindicazione il rendersi conto, in un ambiente come questo dopo un mese di giungla, quanto i miei vestiti siano sporchi e di quanto urgente bisogno ho di andare ad aggiustarmi i capelli. Pellegrina ma riposata mi appresto a iniziare la seconda parte del viaggio di ventiquattro ore che porterà me e Guruji a Cagliari!
mercoledì 3 dicembre 2014
Doha
Riemergo in uno stato finalmente di veglia dopo la prima parte del viaggio nella quale ho camminato nel sonno. Normalmente sono una persona attenta, soprattutto quando viaggio, ma questa mattina (ieri notte?) alla partenza da Goa proprio non c'ero. Per fortuna avevo gli angeli custodi, Lalit e Maeve, che viaggiavano con me. Lasciato il centro a mezzanotte, siamo arrivati in aeroporto dopo un'ora di macchina. Questa volta ero preparata e non mi sono più sconvolta alla vista delle mucche per strada e dei villaggi di capanne al limite della giungla, almeno per i primi venti minuti, poi devo essermi addormentata. Arrivati in aeroporto, caos di macchine, gente e animali, ci siamo messi in fila per entrare. In India solo chi viaggia è autorizzato a entrare dentro l'aeroporto per cui il biglietto viene controllato all'ingresso. Passata Maeve, è stato il mio turno di mostrare il mio biglietto elettronico, che la poliziotta alla porta però non ha gradito. 'Il Suo volo non esiste, non può entrare.' Panico. Ho cercato di farle vedere che fosse tutto regolare, ma non ne voleva sapere. Dopo le prime due battute ero pronta a saltarle alla gola quando per fortuna è intervenuto Lalit che con le buone e il sorriso le ha fatto capire che si sbagliava. Siamo passati, ma a quel punto tra stanchezza e panico la testa non mi funzionava più. Lalit mi ha preso passaporto e biglietto (ebbene si, ho lasciato il passaporto nelle mani di qualcun altro!) e ha preso il comando, facendo lui il check-in e il controllo delle valigie ai raggi X, ridandomi i documenti solo al momento dei controlli di sicurezza. Non mi restava che seguirlo docile come una moglie indiana! Nella sala d'imbarco mi sono bruciata con il caffè bollente che ho offerto con le mie ultime rupie e Maeve mi ha fasciato la mano con la sua sciarpa dopo averla bagnata d'acqua fredda. Mentre, finalmente un po' più presente, ma mica tanto, sorseggiavo il caffè bollente seguito da un Mars (che solo in momenti di estrema debolezza in vita mia mi sono concessa, ricordo uno degli ultimi durante una camminata di un giorno in Nuova Zelanda ad Abel Tasman Park), ho visto un ratto enorme che girava sotto le sedie. In momenti migliori sarei schizzata via insieme alla tazza di caffè, oggi sono rimasta impassibile. Il primo volo è passato in uno stato di dormiveglia, siamo arrivati a Doha senza che me ne rendessi conto. Maeve ci ha lasciati di corsa per prendere la coincidenza per Londra, io e Lalit avevamo sei ore da aspettare per il volo per Roma. Stavo per rassegnarmi a passare il tempo su una panchina, ma il mio compagno di viaggio è per fortuna più sveglio (in tutti i sensi) di me, 'Sei matta?! Vediamo se ci danno una stanza!' E ovviamente aveva ragione lui. Ufficialmente Qatar Airways passa in cima alla lista delle mie compagnie aeree preferite, camera e colazione, courtesy della compagnia aerea che si scusa per la lunga attesa della coincidenza. Dopo aver dormito tre ore, fatta doccia e colazione, finalmente ci sono. Ovviamente il risveglio ha anche portato come controindicazione il rendersi conto, in un ambiente come questo dopo un mese di giungla, quanto i miei vestiti siano sporchi e di quanto urgente bisogno ho di andare ad aggiustarmi i capelli. Pellegrina ma riposata mi appresto a iniziare la seconda parte del viaggio di ventiquattro ore che porterà me e Guruji a Cagliari!
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3 commenti:
vi attendiamo, stiamo scaldando i tendini
P.S:
Thanks Lalit for bringing back our teacher safe and sound
Leggo i tuoi commenti da Roma!! Lalit ride :-D
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