martedì 21 gennaio 2025

Di sudore, respiro e altre cose




Adesso fa veramente caldo. Rispetto alle prime due, sembra che in questa terza settimana qualcuno abbia alzato il termostato in Kerala e sebbene ci siano diversi giorni grigi e qualche pioggia, la temperatura è più alta, così come il tasso di umidità. L'aspetto positivo è che abbiamo una pelle bellissima e naturalmente idratata, ma sul tappetino anche alle 5,30Am dopo tre saluti al sole si è già completamente fradici. Durante la pratica spesso bisogna fermarsi e asciugarsi con un asciugamano apposta, così da tenere pulito quello per essere aggiustati dagli insegnanti. Gli allievi sono di meno, ma anche gli insegnanti. Due notti fa è ripartita Rossana e negli ultimi giorni anche Maria e Alessandra, due delle assistenti, sono tornate in Italia - così come la settimana prima Lella e Carmen. In shala rimangono Lino e Desirèe e come assistenti Fabrizio, Daniele, Marcello, io, Stefania, Simona e Adele. C'è un bel clima in shala, funzioniamo bene insieme, efficaci con gli allievi senza pestarci i piedi, senza bisogno di parlare, basta uno scambio di sguardi e tra tutti riusciamo a coprire tutta la shala, dedicando a ciascun allievo la giusta attenzione. Non è una cosa scontata, e non è sempre così, ma questa volta la sinergia è molto bella. 

Ieri mattina ho avuto un calo di pressione e mi sono fermata alla Prima Serie, Lino mi ha mandata a riposare senza nenache fare i ponti, assistere dopo nenache a parlarne. Ho passato la giornata a reidratarmi, al fresco e a riposo, oggi per fortuna sono nuovamente operativa. Non mi lamento, considerato che ogni volta che sono stata in India mi sono ammalata, cosa che mi ha costretta a stare buona e ferma per diversi giorni e a fare terapia antibiotica, questa volta pare essere cosa da poco. Nella seconda settimana ho prima praticato e poi aggiustato, domani si cambia. Per chi pratica in stile Mysore è chiaro come si svolga una classe e cosa voglia dire aggiustare, ma chi pratica nelle classi guidate o chi non pratica affatto non sa di cosa parlo. Ashtanga Vinyasa Yoga si pratica tradizionalemente in stile Mysore, ovvero ogni allievo pratica la sequenza in autonomia, sempre la stessa che però con il tempo e il livello di esperienza diventa sempre più lunga. All'interno di una stessa classe ci sono allievi con una pratica consolidata di 10 anni o più e allievi che appena si affacciano a questo mondo, ciascuno che pratica la stessa sequenza al ritmo del proprio respiro mentre l'insegnante, o come qui a Kovalam gli insegnanti, girano per la shala aggiustando gli allievi fisicamente e aiutandoli nelle posture. Così come una stessa postura può essere fatta a livello principiante o più avanzato, anche gli aggiustamenti si differenziano a seconda del corpo che ci si trova davanti e servono a sostenere, facilitare o enfatizzare una postura, a seconda del caso specifico. E' un lavoro che comporta un contatto fisico stretto, in cui c'è uno scambio di energia fisica ed emotiva, che richiede rispetto reciproco e fiducia nelle mani dell'insegnante che quella fiducia deve meritarsi. L'allievo deve lasciarsi andare e arrendersi all'aggiustamento e l'insegnante deve essere totalmente consapevole di potenzialità e limiti del corpo che ha davanti, entrando in punta di piedi in quello spazio sacro, fisico ed emotivo, che è il tappetino dell'allievo.  Non si parla nelle classi in stile Mysore, gli scambi verbali sono ridotti al minimo e sottovoce, tranne quando Lino chiama gli allievi per entrare in shala e sistemarsi sul loro tappetino nel posto da lui indicato. Quando la shala si riempie del respiro di cinquanta, sessanta persone alla volta l'energia è altissima e il suono del respiro di una potenza che riempie tutto lo spazio sonoro, aiutando a favorire quella concentrazione che tiene la classe totalmente nel momento presente e dona alla pratica delle posture la qualità di meditazione in movimento.   

Oggi, quando gli ultimi praticanti in stile Mysore stavano finendo, mentre Desirèe faceva una classe guidata per quattro persone in inglese come al solito, io assistevo una ragazza russa che non parlava altro che russo e francese. Un po' arrugginite, lei con la sequenza che non ricordava e io con il francese nel guidarla, siamo arrivate alla mezza serie senza intoppi. Alla fine si è sdraiata sul tappetino ringraziandomi con un gran sorriso. Sono quei momenti che, da insegnante, si percepisce una connessione profonda e ti aprono il cuore.

Dopo che l'insegnante passa tre, quattro o più ore in shala lavorando in questo modo ha bisogno di isolarsi e rigenerarsi. Una lunga doccia è la prima cosa, seguita da una colazione gratificante e poi ciascuno ha i suoi meccanismi per liberarsi dell'energia di cui ti caricano gli allievi e riprendersi la propria. Il mio è quello di essere vicino al mare. Non necessariamente per immergermi, mi basta guardarlo, sentirne il suono e perdermi con lo sguardo, dissolvendomi come una goccia nella sua immensità. Così faccio a Kovalam Beach, sdraiata sul lettino sotto l'ombrellone o davanti a un caffè alla German Bakery dalla cui terrazza al primo piano si ha una visuale su tutta la spiaggia e lo sguardo si perde all'orizzonte sul Mar d'Arabia. Ti ridò ciò che è tuo, mi riprendo ciò che è mio e torno così ad una condizione di omeostasi, pronta per la prossima classe. 


 






14 commenti:

Chiara ha detto...

Bei video 💙 riprenditi e riposati!! 🌸🙏

Anonimo ha detto...

Bello Letizia, proprio bello🙏✨

Anonimo ha detto...

Ciao Letizia, Ciao Denise

Anonimo ha detto...

La tua descrizione fa percepire l’energia che si respira, l’intesa allievo insegnante, io ho l’onore di avere una insegnante favolosa…tu ♥️ baci e a prestissimo, Manu

Mr Smiss ha detto...

:)

Letizia ha detto...

Grazie Chiara! Tutto passato, oggi molto meglio. Con questo caldo tutto pesa, ma ci si riprende! Un abbraccio a te

Letizia ha detto...

Grazie, è un bel clima e una bella intesa tra insegnanti e allievi, l'articolo si è scritto da solo.

Letizia ha detto...

Ciao! Anche Deni ricambia

Letizia ha detto...

E io ho in te una allieva favolosa che mi fa ricordare il senso di quello che faccio anche quando a volte sembra che non ce ne sia, grazie sempre. Namastè

Letizia ha detto...

A tra poco Smiss. Baci

Anonimo ha detto...

Ciao letizia anche questo racconto è stato molto bello come viverlo con voi! Bellissimi video e foto ! A presto ciao

Letizia ha detto...

Grazie per continuare a leggere! Sono contenta di trasmettere le atmosfere di questo ritiro, l'armonia in shala è tale che questo particolare articolo si è scritto da solo.

Anonimo ha detto...

Letizia che belle descrizioni… Grazie . Si sentono anche i versi di animali o di uccelli particolari all’alba ? A presto 🦋

Letizia ha detto...

Si, si sentono i versi degli uccelli non solo all'alba, tutto il giorno fino al calar del sole. Con il silenzio della shala sono particolarmente udibili!