venerdì 10 gennaio 2025

In shala con Lino


 Siamo qui per questo, è ora di parlarne! Per i praticanti di Ashtanga Vinyasa Yoga Lino Miele è una figura leggendaria. Per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo è un uomo estremamente carismatico e autorevole, ma con un lato giocoso e una grande empatia che lo rendono estremamente umano. Lino ha imparato questo stile di Yoga dal suo insegnante, Sri KP Jois. Si sono incontrati a metà degli anni ottanta quando durante un viaggio in India Lino e sua moglie Tina, alla ricerca di un insegnante di Yoga, dopo varie esperienze sono capitati a Mysore nella shala di Pattabhi Jois. La shala era piccola, conteneva al massimo 10 persone, chiusa da una tenda attraverso la quale Lino e Tina videro per la prima volta una classe di Ashtanga Yoga, persone che respiravano e si muovevano in un modo che per loro due, arrivati freschi dall'Italia, era completamente alieno, con l'insegnante, un omone di notevoli dimensioni, che correggeva le posture, allinenado i corpi individualmente, modellandoli seguendo il loro respiro. Lino racconta che Tina avesse velocemente richiuso la tenda alla quale si era affacciata dicendo 'A me quello le mani addosso non le mette!' Poco dopo Pattabhi Jois si affacciò chiedendo 'What do you want?' e così i due giovani italiani decisero di provare anche quell'insegnante nella loro ricerca di un maestro. 

Come spesso accade ai principianti, dopo che si gira un po', quando si trova il proprio stile e il proprio insegnante ci si ferma e lì si rimane, come aver trovato la scarpa su misura, niente altro ci fa sentire meglio. E così fu che Lino e Tina cominciarono a frequentare la shala di Pattabhi Jois, anno dopo anno, passando lunghi periodi in India per imparare da lui questo stile affascinante che attraverso respiro e movimento cambia profondamente corpo e mente, bruciando cattive abitudini e comportamenti autodanneggianti insieme a energia e sudore, cambiando modi di pensiero e percorsi neurali che per anni hanno scavato il letto di fiumi profondi nel nostro pensiero, deviando il corso di quei fiumi verso direzioni infinitamente più positive. Lo chiamavano 'Il Leone di Mysore' e poco per volta tanti occidentali iniziarono ad affacciarsi alla tenda di quella piccola shala, incantati da quella magia la cui fama cominciò presto a diffondersi, che li spingeva a viaggiare lontano per conoscerela. 

Lino fu uno dei primi a capire che quelle strane parole che il maestro diceva durante la pratica fossero numeri. John Scott racconta che un giorno Lino gli disse 'John, sta contando!' e da lì cominciò il loro studio del sistema del vinyasa, dove ad ogni movimento corrisponde un atto respiratorio e ogni postura in sequenza ha un numero preciso di movimenti e respiri. E' stato Lino con la benedizione del suo maestro a mettere per iscritto il sistema del vinyasa. Il suo libro 'Lo Yoga del Respiro' è il testo di riferimento per la pratica dell'Ashtanga Yoga a livello mondiale. 

Dopo aver ricevuto l'autorizzazione a insegnare da Pattabhi Jois Lino ha cominciato a condividere Ashtanga Vinyasa Yoga in tutto il mondo, aprendo scuole in Danimarca, Svezia, Sudamerica, Russia, Italia e scegliendo come base il Peacock Hotel a Kovalam Beach in India dove al momento ci troviamo. Ogni anno, tra fine Novembre e inizio Febbraio centinaia di praticanti vengono da tutto il mondo per imparare da Lino il sistema dell'Ashtanga Vinyasa così come a lui tramandato da Pattabhi Jois. Si dice che un grande insegnante sia come un vaso vuoto, che si riempie della conoscenza ricevuta dal proprio insegnante e così com'è la versa tale e quale al proprio allievo, senza modificare, abbellire o inventare niente quando il sistema è già perfetto. Questo fa Lino e questo pretende dai suoi assistenti. Tutto collima precisamente con quanto ho imparato precedentemente sul mio cammino in questo mondo dello yoga, il messaggio è sempre universalmente lo stesso: 'onora la fonte'.

Arrivate a destinazione dopo le 10 di sera e dopo il lungo viaggio, il primo giorno siamo salite in shala alle 8,30 e fatto una pratica leggera, ma già dal secondo giorno il nostro orario di inizio è stato le 6,30. Si pratica in stile tradizionale, in shala si avvicendano 100-150 persone al giorno, con orario di inizio scaglionato fino a che ci siano praticanti. Arrivato il proprio orario, ciascuno stende il tappetino quando viene chiamato da Lino e comincia la sequenza, sempre la stessa, che con l'esperienza diventa più lunga e impegnativa. La ritualità di movimento unito a respiro in una sequenza sempre uguale porta ad uno stato di meditazione in movimento nel quale si è totalmente presenti. La pratica dura per ciascuno un'ora e mezza-due, poco più o poco meno, dopo il rilassamento finale si arrotola il tappetino e si va via per poi ricominciare il giorno dopo alla stessa ora, per sei giorni a settimana, con il sabato di riposo e i giorni di luna piena e luna nuova una versione ridotta della pratica o riposo. Due sere a settimana si torna in shala per un paio d'ore per pranayama e quello che Lino chiama 'playground', sessioni in cui i praticanti lavorano in coppia e hanno la possibilità di approfondire aspetti sottili della pratica come attivazione dei bandha -muscolatura profonda di pavimento pelvico e basso addome- e tecniche di respirazione. Sempre c'è lo spazio per domande e risposte con l'insegnante.

Il quarto giorno ho iniziato ad assistere in shala. Siamo in 10 assistenti, più gli insegnanti: Lino, Desirèe e Rossana. Con gli assistenti lavoriamo a coppie, quando uno pratica l'altro assiste, il che vuol dire che pratichiamo insieme agli allievi e in shala ci sono sempre 8 persone che lavorano, i 3 insegnanti e 5 assistenti. Vuol dire che ho anticipato la sveglia sul telefono alle 4,30 e devo essere in shala per le 5. Fino ad ora ho prima fatto assistenza e poi praticato, un'ora e mezza ciascuna, salvo rientrare in shala ad assistere anche dopo aver finito la pratica quando c'è bisogno. Quando il numero dei praticanti comicia a rallentare entrano i principianti assoluti e Desirèe tiene una classe guidata mentre gli ultimi praticanti stanno finendo. Questa settimana siamo veramente tanti. 

Dal punto di vista della mia formazione come insegnante l'esperienza è impagabile. Ci troviamo davanti ogni forma di corpo, età e condizione, persone con problematiche fisiche e psichiche importanti, veramente qui dentro ci si rende conto che l'Ashtanga Vinyasa è per tutti. Gli insegnanti ci hanno dato una formazione di base e ci informano delle problematiche più gravi, ma siamo noi a doverci regolare davanti all'allievo e assisterlo nel modo corretto, vedendo il corpo e non la forma ideale della postura, aiutando ciascuno a raggiungere il proprio pieno potenziale di quel giorno, senza mai andare oltre. E' sul campo che si impara, una cosa è la pratica personale, cosa totalmente diversa è l'insegnamento. Intuito ed empatia sono requisiti fondamentali per potersi destreggiare. E la prima settimana si è conclusa così, oggi venerdì con una Prima Serie guidata per tutti, da Lino nella shala principale e da Desirèe per i principianti nella shala piccola. Domani sarà giorno di meritato riposo e domenica mattina alle 5,00 comincerà una nuova settimana. 








15 commenti:

Anonimo ha detto...

Letizia, grazie. Riesci a mandarci una energia positiva, emozionandomi, e la voglia di voler cambiare il corso del mio/nostro fiume
Ti attendiamo in shala con la carica di questa Tua nuova esperienza.
Namaste

Anonimo ha detto...

Leti è bellissimo leggerti anche se io sono qui con te! Le tue parole raccontano la magia di questa disciplina che ormai è parte irrinunciabile della nostra quotidianità! Sempre onorerò la fonte ♥️ Manu

Deni ha detto...

Che bello leggerti cara Leti, riesci davvero a rendere reale ciò che descrivi, siano persone, luoghi o aspetti più sottili!
E hai proprio ragione, quando trovi il tuo yoga è come la scarpa perfetta!
Questo è successo anche a me otto anni fa quando ho seguito la prima lezione con te, dopo aver girato e provato altri insegnanti e altri stili. La mia tazza di tè!
E da allora la sensazione si è consolidata e ringrazio di aver incontrato questa enorme ricchezza nel mio cammino, che tanto mi dà e che spero di poter onorare ancora a lungo.
Intanto attendo il volo per raggiungere te e Manu e finalmente respirare di nuovo insieme dove tutto è cominciato 🤗

Anonimo ha detto...

Ciao Letizia, è un piacere leggerti. Questa esperienza così puntualmente descritta testimonia dell'amore che porti per la pratica e del tuo forte, umile desiderio di fare sempre al meglio lungo il tuo personale percorso di allieva/insegnante. Ti ringrazio, tutto ciò è contagioso e stimolante. Buon proseguimento e saluti a Manuela. Simona

Anonimo ha detto...

Che bello leggerti. È come essere li con voi. Ci deve essere una magia incredibile. Vorrò fare questa esperienza. Buona pratica. Elisabetta

Patrizia ha detto...

Buongiorno letizia, veramente bello leggere i tuoi racconti con la mente sembra di essere li con tutti voi e i ricordi riaffiorano.....un grande abbraccio!

Letizia ha detto...

Grazie del commento e della tua presenza, tornerò presto per condividere tutto quello che imparo, fedelmente all'insegnamento :-)

Letizia ha detto...

Manu mi fai commuovere... allieva e amica di lunga data, sei una compagna di viaggio insostituibile. Grazie della fiducia con cui sempre ti affidi, cercherò di meritarmela sempre.

Letizia ha detto...

Grazie Deni! Spero di continuare ad essere la tua tazza di te ancora per molto, la tua energia è contagiosa e rigenerante :-) Ti aspettiamo da questa parte dello schermo!!

Letizia ha detto...

Namastè Simona, ti ringrazio tanto della partecipazione e del tuo pensiero, spero di rivederti presto in shala. Un abbraccio

Letizia ha detto...

Grazie Elisabetta, continuerò a condividere, portervi con me era proprio l'idea dietro la rivitalizzazione di questo vecchio diario di viaggio. La prossima volta vieni anche tu

Letizia ha detto...

Patriii! Grazie di essere qui anche tu in questo spazio veramente solo nostro. Vedessi quanti cagnolini da queste parti... ne posterò presto altri. Ricambio il grande abbraccio e continuerò ad aggiornarvi!

Oscar Ruggeri ha detto...

Cara Letizia, ho anch’io il piacere di ringraziarti per questa testimonianza. L’entusiasmo che trasmetti contamina la mia piccola pratica quotidiana, e mi consente idealmente di unirmi a tutti voi. Un abbraccio. Namastè

Letizia ha detto...

Grazie a te Oscar per la partecipazione e il commento! L'idea è proprio quella di condividere con chi abbia voglia di unirsi a noi, sono contenta che l'effetto evocativo si senta fino a voi. A prestissimo!

Mr Smiss ha detto...

Sembra davvero di essere lì com voi :)