Ieri abbiamo finalmente ritirato i biglietti aerei che per quasi un anno ci hanno visti in stretta comunicazione con Sinead, la nostra bravissima e pazientissima agente di viaggio. Come tante altre cose ormai, (i soldi con cui sono stati pagati per esempio!), anche quelli sono virtuali. Li chiamano E-tickets, che vuol dire che non avremo nessun coupon da portarci dietro e proteggere con la vita, ma semplicemente un pezzo di carta con itinerario, date e orari, che possiamo anche perdere visto che il biglietto vero è registrato nel sistema della compagnia aerea. Nonostante la mancanza di fisicità, il momento è stato comunque entusiasmante, almeno per me e Brendan.
Mentre noi definivamo gli ultimi dettagli con Sinead, le nostre figlie ci ignoravano completamente, Nina continuando a giocare col Nintendo e Sara sfogliando tutti i dépliant di viaggi su cui riusciva a metter mano. Dopo averli guardati tutti, scartato safari in Kenya, sci in Austria e city-breaks in Europa, me ne ha portato uno su Dubai con alberghi da mille e una notte e pubblicità di negozi che vendono diamanti a kilo: "Guarda mamma, ma è bellissimo, ci andiamo?"
"Magari un'altra volta", dico io.
"Perchè?"
Decido di ignorare la domanda e l'impulso di strangolarla, possibile che sia così ingrata?
Tornando verso la macchina, Nina sempre senza alzare gli occhi dal Nintendo e Sara con il dépliant di Dubai stretto sotto il braccio, chiedo: "Siete contente di partire? Ormai manca poco!"
Silenzio, sguardi di traverso, e poi "NO! Non mi va di andare dove ci sono coccodrilli e ragni velenosi, mi piace Dubai, e la Spagna dove la mia amica Alex dice che si comprano un sacco di belle cose!" Sei anni e già una personalità ben definita, una Bond-girl, Martini Dry, shopping e piscina. Una delle sue attività preferite al momento è andare a fare compere con la nonna italiana e fermarsi a prendere caffè e pasta al bar, o l'aperitivo, dipende dall'ora. Provo già pena per il povero ignaro sei-anni-e-qualcosa che un giorno perderà la testa per lei.
Ignoro la piccola peste e mi rivolgo alla grande: "E tu Nina, sei contenta di partire?"
"No. A me piace stare nello stesso posto, non cambiare di continuo. Non farò in tempo ad abituarmi a un posto che dovremo già lasciarlo! E poi, COME PENSI DI CAVARTELA A INSEGNARMI QUELLO CHE DEVO FARE A SCUOLA??"
Preoccupazioni un po' più profonde quelle della peste maggiore, bravissima a scuola e il naso sempre in un libro, ma sempre preoccupazioni. La rivelazione mi ha colpita: le mie due figlie non hanno nessuna fiducia nelle nostre capacità di proteggerle dai coccodrilli nè di provvedere alla loro istruzione! Altro che esperienza indimenticabile.
Facendo appello a tutte le mie sovrumane capacità di mamma ho cercato di vedere le cose dal loro punto di vista. È vero, a quell'età la cosa che vogliono è stabilità e routine. Non sono più nella fase quasi autistica in cui tutto deve essere fatto SEMPRE nello stesso modo e se provi ad infilargli la giacca prima di allacciargli le scarpe gli viene una crisi isterica, ma sono comunque attaccate alle amiche del cuore, i Simpsons alle 6, la scuola e tutto quello che rappresenta il loro mondo. Detto questo, con la famiglia sparsa tra la Sardegna, l'Irlanda e la Francia, sono anche abituate a viaggiare molto. Le abbiamo portate a camminare per kilometri sulle Montagne Rocciose, a Stuttgart per il Weinachtsmarkt e in Scozia a cercare Nessie. 8 mesi in giro però sono un'altra cosa.
Alla fine abbiamo capito che dopotutto siamo in 4 a fare questo viaggio e non possiamo trascinarci dietro le figlie come bagaglio, ma che anche loro devono avere la possibilità di dire la loro, nei limiti del ragionevole ovviamente! Ci siamo detti che forse la soluzione è quella di coinvolgerle di più nei piani, chiedere anche a loro che cosa si aspettano dall'esperienza, che cosa LORO sono interessate a vedere. A quel punto Nina ha alzato finalmente lo sguardo dal videogioco e ha detto: "Sai quando la gente va a Parigi e va a vedere la Tour Eiffel? Io voglio vedere la Tour Eiffel cinese!"
Ho visto la luce! Abbiamo aperto la guida e deciso insieme che la Grande Muraglia e il Buddha gigante di Leshan sono la Tour Eiffel cinese! Per Sara ci stiamo ancora lavorando, visto il tipino sarà più dura, ma almeno siamo riusciti a strapparle che non le dispiacerebbe vedere i Panda in Chengdu e nuotare con i delfini in Australia...bontà sua.
Ascoltando Red Hot Chili Peppers: Around the world, scelta di Nina!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
6 commenti:
Le,
questa parte sulla descrizione delle reazioni delle bambine è una specie di piccolo capolavoro ..
Vedrai che la peperuta Sara troverà il modo di godersi l'aperitivo nella Marina piccola di Sidney e Nina rimarrà a dir poco sorpresa di scoprire quante Tour Eiffel esistono sulla terra!
Non vedo l'ora di rivederle. Ciao Laura
mi sembra di vederle!!!
ma non è che stanno già entrando in quel genere di pre-adolescenza in cui sono insopportabili???
ma prima, ai nostri tempi, tutto cio' non avveniva verso i 13 anni????!!!!!
Purtroppo adesso sono precoci e Nina è ufficialmente una "tweenie", nuova categoria a metà tra bambini e teenagers! Leggendo la guida su Sidney ho già individuato "Le Palmette" di Coggee Beach, spero che le terrà buone per un po'.
Che meraviglia. Che descrizione perfetta.
Mi sembra di conoscere le bambine alla perfezione e di sentirle, di vederle attuare in questa maniera.
Complimenti per tutto. Mi sembra fantastica la scelta di coinvolgere le bimbe nei vostri piani.
Complimenti anche a Nina per la scelta della musica.
Un bacio.
Renata
Sto tentando di aggiungermi alla già numerosa popolazione dei lettori.Vediamo se ci sono riuscita.Comunque è tutto molto divertente! A presto. Mamma
E brava non solo per aver imparato ad usare il mezzo, ma anche per esserti assicurata "mamma" come username! Adesso sei la mamma di tutti i bloggers!
Posta un commento