Arrivati a Dunedin la sera tardi, dopo una breve ricerca abbiamo trovato posto in un motel dove ci siamo installati per le ultime due notti del nostro giro. Da tre giorni sono così diventati un totale di sette. Dopo esserci lasciati l'Irlanda delle Catlins alle spalle, entrare a Dunedin è stato come arrivare a Edimburgo. Il nome della città è quello della sua gemella scozzese, in gaelico. Fondata da un gruppo di coloni scozzesi intorno al 1830, durante la corsa all'oro Dunedin diventò la città più importante della Nuova Zelanda. Oggi è la quinta città del Paese per grandezza, un centro universitario con musei, gallerie d'arte, edifici e ville in stile neo gotico e una vivace vita notturna. L'atmosfera è molto europea con un'abbondanza però di ristoranti e negozi orientali. Da qui abbiamo visitato la Penisola dell'Otago con le colonie di pinguini e di albatros.
Sulla via del ritorno per Christchurch ci siamo fermati a vedere una stranezza geologica che costituisce uno dei punti più fotografati dell'isola: i Moeraki Boulders, delle rocce quasi perfettamente sferiche che poggiano sulla sabbia appena fuori dal villaggio di Moeraki.
Moeraki Boulders
Il villaggio è niente di particolare, ma tutte le guide citano Fleur's Place, un ristorante sul mare che vale una fermata anche solo per un caffè. E improvvisamente ci siamo trovati in Bretagna! Seduti al sole davanti al mare calmo e azzurro, un piatto di frutti di mare è stato il finale perfetto della prima spedizione alla scoperta della South Island.
Fleur's Place
2 commenti:
che fenomeno pazzasco questi massi... e che paesaggi sorprendentemente diversi!
dall'irlanda alla scozia alla francia ... proprio non me l'aspettavo!
vi penso forte
buon primo maggio da una parigi non proprio primaverile!
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Sembra essere la caratteristica di questo posto: un collage di diversi angoli di mondo, sono curiosa di vedere la North Island a questo punto. Spero che la primavera arrivi presto anche a Parigi...
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