Sveglia alle 5,45 per essere nella shala alle 6,15. Usciamo dalle case che è ancora buio, in quel momento poco prima dell'alba quando la notte è meno nera e comicia a sentirsi il canto del gallo. L'aria è fresca, l'unico momento della giornata in cui non sudi. E' bellissimo essere fuori dopo la notte passata al caldo nonostante il ventilatore: in camera è vietato aprire le finestre perchè con l'aria della notte non sai mai cos'altro possa entrare. In silenzio raggiungiamo la shala, la sala dove tutto si svolge, la nostra scuola, costituita da un tetto di paglia tenuto su da pali di legno, con il pavimento di stuoia, circondata da una zanzariera ma niente pareti. La prima classe è sempre pranayama, seguito dal canto dei mantra, seguito da meditazione. La parte dello yoga in cui sono più ignorante. Il pranayama si impara, i mantra anche, alcuni sono proprio belli da sentire e da cantare, ti fanno vibrare dentro qualcosa mettendoti il sorriso sulle labbra e ti lasciano in pace con il mondo. A meditare no. Almeno per me non c'è verso. Conosco la teoria, seduti in posizione comoda, con la schiena eretta, a stomaco vuoto, possibilmente alla stessa ora e nello stesso posto tutti i giorni. Centrarsi, ascoltarsi e imparare a comunicare con il proprio 'io universale' che diventa la tua guida e che poco per volta comincerai a sentire vicino non solo in meditazione, ma anche nella vita di tutti i giorni. Il mio universale è un demone, del tipo felino credo, che non vuole saperne di farsi domare. Arrivo nella shala fresca di doccia, contenta di essere in un ambiente così bello, l'incenso che brucia, molti dei compagni già seduti, con sharong di colori diversi buttati sulle spalle per proteggersi dall'aria del mattino. E' una visione che scalda il cuore, che ispira gioia e pace: la giungla appena oltre la zanzariera, la sala piena di statue avvolte in scialli di tanti colori accesi. Il mio posto è davanti alla foto di Lalit insieme a Sharat. Mi sistemo con i miei cuscini, nessun problema a stare seduta nella stessa posizione per un'ora, dopotutto è a questo che gli asana ci preparano. Apparentemente, dal di fuori, sono una statua serena, avvolta da un'aura arancione. Ti dicono di non preoccuparti se mentre cerchi di svuotare la mente pensieri di ogni tipo vanno e vengono, di osservarli ma di non trattenerli, che pian piano la mente impara a lasciar andare. A me non viene nessun pensiero, nessuna distrazione, nella mia testa c'è una creatura che percepisco come un grosso gatto, che però parla (sento le voci?!), e non ne vuole sapere di meditare. Io cerco di dirgli con le buone di cooperare perchè è una situazione in cui sto bene e vorrei godermela fino alla fine, ma lui, credo sia un lui, si ribella in modo violento. Dopo un po' è come essere nell'arena contro un leone, io con la frusta e lui con le unghie. Il primo giorno mi sembrava di avere un esorcismo in atto dentro il cervello. Sapevo di essere indietro su questo 'arto' dell'ashtanga, ma non avevo idea di quanto. Dopo la meditazione prendiamo un tè, in silenzio, e alle 8, sempre in silenzio cominciamo la pratica. Per chi sa di cosa sto parlando: facciamo due pratiche da due ore, tutti i giorni, una dalle 8 alle 10 e un'altra dalle 16,30 alle 18,30.... Per gli altri, fidatevi, è massacrante. Non stiamo facendo ancora tutta la serie, come Lalit ama ripeteci 'Vi sto aprendo lentamente ma sistematicamente. E tu non preoccupati se non riesci ancora a toccarti le dita dei piedi, quello è lavoro mio, preoccupati piuttosto di fare quello che ti si dice!' Promette che alla fine del mese ci avrà trasformati in 'yogi volanti.' Dopo la pratica finalmente possiamo parlare e fare colazione, enorme a quel punto! Frutta, cereali, un riso salato e speziato con noci e frutta secca di vario tipo, pane, tè, caffè. Fino all'ora di pranzo abbiamo altre lezioni di materie che variano a seconda del giorno: anatomia, filosofia, ayurveda, classroom management. Poi pausa pranzo in cui normalmente si va a fare il bucato, e il pomeriggio si ricomincia alle 3 con Chackras, Kriyas, Mudras, Tecniche di Pranayama, Allineamenti, Aggiustamenti, per poi finire con le ultime due ore di pratica. Tutte le lezioni si svolgono seduti sul pavimento, con cuscini e mattoncini come supporti, ma senza mai appoggiare la schiena. Possiamo cambiare posizione, fare stretching nei momenti di pausa, ma vietato sdraiarsi o distendere le gambe in modo che la pianta dei piedi sia rivolta agli insegnanti, estremamente maleducato. Al terzo giorno la schiena fa male a tutti. Non perchè ci sia qualcosa che non vada ma semplicemente perchè stiamo attivando muscoli che normalmente non usiamo. Tutto parte dell'allenamento credo. Stai dritto e rafforzi la schiena, fai stretching quando ti fa male e la sciogli. Alla fine del mese avremo una forza e una mobilità che ci permetteranno di fare bellissimi equilibri sulle mani e piegamenti all'indietro. E' molto pesante.Viviamo nella shala, la sera riusciamo a malapena a farci la doccia e mangiare, OK, controllare Facebook forse. Ci chiudiamo in camera molto presto, con i comptiti da fare e l'esame da preparare. Quando si vivono situazioni così intense, è facile che emozioni inaspettate prendano il sopravvento. Questa mattina una compagna è scappata in mezzo alla pratica in singhiozzi. Mi chiedo quando arriverà il mio punto di rottura. Ho visto che il mio momento più fragile è all'inizio della classe delle 11, indipendentemente dalla materia, e domani abbiamo chackras. Succedono sempre cose strane quando si vanno a toccare certi punti. Vediamo che succede.
venerdì 7 novembre 2014
Giornata da Apprendista
Sveglia alle 5,45 per essere nella shala alle 6,15. Usciamo dalle case che è ancora buio, in quel momento poco prima dell'alba quando la notte è meno nera e comicia a sentirsi il canto del gallo. L'aria è fresca, l'unico momento della giornata in cui non sudi. E' bellissimo essere fuori dopo la notte passata al caldo nonostante il ventilatore: in camera è vietato aprire le finestre perchè con l'aria della notte non sai mai cos'altro possa entrare. In silenzio raggiungiamo la shala, la sala dove tutto si svolge, la nostra scuola, costituita da un tetto di paglia tenuto su da pali di legno, con il pavimento di stuoia, circondata da una zanzariera ma niente pareti. La prima classe è sempre pranayama, seguito dal canto dei mantra, seguito da meditazione. La parte dello yoga in cui sono più ignorante. Il pranayama si impara, i mantra anche, alcuni sono proprio belli da sentire e da cantare, ti fanno vibrare dentro qualcosa mettendoti il sorriso sulle labbra e ti lasciano in pace con il mondo. A meditare no. Almeno per me non c'è verso. Conosco la teoria, seduti in posizione comoda, con la schiena eretta, a stomaco vuoto, possibilmente alla stessa ora e nello stesso posto tutti i giorni. Centrarsi, ascoltarsi e imparare a comunicare con il proprio 'io universale' che diventa la tua guida e che poco per volta comincerai a sentire vicino non solo in meditazione, ma anche nella vita di tutti i giorni. Il mio universale è un demone, del tipo felino credo, che non vuole saperne di farsi domare. Arrivo nella shala fresca di doccia, contenta di essere in un ambiente così bello, l'incenso che brucia, molti dei compagni già seduti, con sharong di colori diversi buttati sulle spalle per proteggersi dall'aria del mattino. E' una visione che scalda il cuore, che ispira gioia e pace: la giungla appena oltre la zanzariera, la sala piena di statue avvolte in scialli di tanti colori accesi. Il mio posto è davanti alla foto di Lalit insieme a Sharat. Mi sistemo con i miei cuscini, nessun problema a stare seduta nella stessa posizione per un'ora, dopotutto è a questo che gli asana ci preparano. Apparentemente, dal di fuori, sono una statua serena, avvolta da un'aura arancione. Ti dicono di non preoccuparti se mentre cerchi di svuotare la mente pensieri di ogni tipo vanno e vengono, di osservarli ma di non trattenerli, che pian piano la mente impara a lasciar andare. A me non viene nessun pensiero, nessuna distrazione, nella mia testa c'è una creatura che percepisco come un grosso gatto, che però parla (sento le voci?!), e non ne vuole sapere di meditare. Io cerco di dirgli con le buone di cooperare perchè è una situazione in cui sto bene e vorrei godermela fino alla fine, ma lui, credo sia un lui, si ribella in modo violento. Dopo un po' è come essere nell'arena contro un leone, io con la frusta e lui con le unghie. Il primo giorno mi sembrava di avere un esorcismo in atto dentro il cervello. Sapevo di essere indietro su questo 'arto' dell'ashtanga, ma non avevo idea di quanto. Dopo la meditazione prendiamo un tè, in silenzio, e alle 8, sempre in silenzio cominciamo la pratica. Per chi sa di cosa sto parlando: facciamo due pratiche da due ore, tutti i giorni, una dalle 8 alle 10 e un'altra dalle 16,30 alle 18,30.... Per gli altri, fidatevi, è massacrante. Non stiamo facendo ancora tutta la serie, come Lalit ama ripeteci 'Vi sto aprendo lentamente ma sistematicamente. E tu non preoccupati se non riesci ancora a toccarti le dita dei piedi, quello è lavoro mio, preoccupati piuttosto di fare quello che ti si dice!' Promette che alla fine del mese ci avrà trasformati in 'yogi volanti.' Dopo la pratica finalmente possiamo parlare e fare colazione, enorme a quel punto! Frutta, cereali, un riso salato e speziato con noci e frutta secca di vario tipo, pane, tè, caffè. Fino all'ora di pranzo abbiamo altre lezioni di materie che variano a seconda del giorno: anatomia, filosofia, ayurveda, classroom management. Poi pausa pranzo in cui normalmente si va a fare il bucato, e il pomeriggio si ricomincia alle 3 con Chackras, Kriyas, Mudras, Tecniche di Pranayama, Allineamenti, Aggiustamenti, per poi finire con le ultime due ore di pratica. Tutte le lezioni si svolgono seduti sul pavimento, con cuscini e mattoncini come supporti, ma senza mai appoggiare la schiena. Possiamo cambiare posizione, fare stretching nei momenti di pausa, ma vietato sdraiarsi o distendere le gambe in modo che la pianta dei piedi sia rivolta agli insegnanti, estremamente maleducato. Al terzo giorno la schiena fa male a tutti. Non perchè ci sia qualcosa che non vada ma semplicemente perchè stiamo attivando muscoli che normalmente non usiamo. Tutto parte dell'allenamento credo. Stai dritto e rafforzi la schiena, fai stretching quando ti fa male e la sciogli. Alla fine del mese avremo una forza e una mobilità che ci permetteranno di fare bellissimi equilibri sulle mani e piegamenti all'indietro. E' molto pesante.Viviamo nella shala, la sera riusciamo a malapena a farci la doccia e mangiare, OK, controllare Facebook forse. Ci chiudiamo in camera molto presto, con i comptiti da fare e l'esame da preparare. Quando si vivono situazioni così intense, è facile che emozioni inaspettate prendano il sopravvento. Questa mattina una compagna è scappata in mezzo alla pratica in singhiozzi. Mi chiedo quando arriverà il mio punto di rottura. Ho visto che il mio momento più fragile è all'inizio della classe delle 11, indipendentemente dalla materia, e domani abbiamo chackras. Succedono sempre cose strane quando si vanno a toccare certi punti. Vediamo che succede.
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8 commenti:
Eccola!! Meditazione....il mio mostrillo interiore non mi ha mai abbandonata....Il guru si!!!! Non avevo speranza!!!! Bello....mi sento li, con Te....belle emozioni!!!xxxx buono studio!!!!
un paio di giorni e il tenore dei post inizia già a cambiare. Sta iniziando a prenderti; dev'essere intenso come racconti.
Bellissimo Lets..grazie!mi pare di essere li con te..sarebbe stato bello ma io so che prima o poi li in quel posto magico c'è anche il posto per me....il momento arriverà....♡♡♡
Buongiorno! mi sembra una cosa bella tutto questo e mentre tu hai il tuo da fare con la meditazione io ho letto i post del tuo giro del mondo/mezzo mondo in otto mesi :-)
Ciao ragazzi, risposta generale perchè la connessione è peggio del solito! Anonimo, sei Eve? Baci a te e al tuo mostrillo! Mostrow sei incontentabile! Il tenore dipende dal mio umore, connessione e dal fatto che per scrivere sto togliendo prezioso tempo allo studio! Barbie, si, di sicuro prima o poi lo farai, quando torno sarò contenta di condividere tutto quello che ti farà piacere.
Amisaba, benvenuta!! Grazie del tempo che mi dedichi <3
e mica mi lamentavow
Poiché ahimsa é fondamentale...non andare contro il gattone :) ma ti consiglierei di assecondarlo e vedere che succede!
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