lunedì 3 novembre 2014

... e poi ti svegli e vedi questo



















La verità? Ieri notte pensavo di voler morire piuttosto che passare un mese qui. Partita da Cagliari con il primo aereo, non so per quale motivo l'aeroporto insolitamente pieno, ai controlli di sicurezza si sono accavallati diversi voli e mentre il mio per Roma stava imbarcando io ero ancora in fondo alla fila. Mi sono messa tra due signori nordafricani, costruiti come armadi, che tra le proteste generali chiedevano di passare prima perchè rischiavamo di rimanere a terra. Il primo faceva strada, io seguivo e quando necessario spiegavo il motivo della nostra maleducazione, il terzo mi spingeva 'Yalla Yalla Madam!' Il mio vocabolario arabo è costituito da 4 parole e questa è una, 'su su, andiamo,' 'Aiò' alla sarda. All'imbarco per Doha a Fiumicino improvvisamente il tutto è diventato molto straniero e mi sono trovata in minoranza, bianca e femminile. Arrivata a Doha mi sono sentita quasi alla fine del viaggio (HA!), un po'più rilassata ho cominciato a fare conversazione con un gruppo di signore indiane che tornavano da un pellegrinaggio in Terra Santa. Quando hanno sentito che andavo in India per imparare yoga mi hanno detto che gli indiani non hanno tempo per lo yoga e che avrei fatto meglio a impararlo da un video anzi che farmi tutto quel viaggio da sola. Molto preoccupate per il fatto che fossi sola si offerte 'hai bisogno di aiuto?'
Sono finalmente arrivata a Goa alle 2 del mattino... io sono arrivata, la mia valigia no. Dopo un'altra ora passata a sbrigare le formalità del bagaglio perso, subito fuori dagli arrivi ho trovato Stanley, il mio tassista. Niente avrebbe potuto prepararmi per quello che ho provato l'ora successiva. Appena fuori dall'aeroporto la macchina si è infilata in una strada di campagna e per l'ora successiva abbiamo attraversato villaggi con strade sterrate, pezzi di giungla, altri villaggi di capanne che non si capiva per quale miracolo stessero in piedi ma addobbate con luci e lanterne colorate. Mucche sdraiate per strada, che ruminavano sul ciglio, che senza fretta passeggiavano nel mezzo della carreggiata, cani e gatti dappertutto. Occasionalmente incrociavamo una macchina ma per la maggior parte i villaggi sembravano deserti. Giusto quando cominciavo a dirmi che se al mio autista fosse saltato in mente di farmi sparire per sempre avrebbe avuto vita facile, ho cominciato a leggere il nome del villaggio e dell'area in cui eravamo diretti. Arrivati a destinazione, sono passata in consegna al custode che mi ha dato una lettera di Maeve, la direttrice, la quale mi informava che ero la prima ad arrivare e per quella notte avrei avuto la casa tutta per me. In camera, raramente in vita mia mi sono sentita così sola, di notte in un posto completamente alieno, con un silenzio intorno che neppure la campagna irlandese mi aveva mai prima regalato. Sdraiandomi nel letto mi sono detta 'un mese così non ce la farai mai.' Con la luce del giorno è tornato anche un po' di coraggio, ho trovato Maeve che come una mamma mi ha presa sotto l'ala ma poi mi ha messo in mano una mappa del villaggio e mi ha detto di andare a comprarmi quello che mi serviva per i prossimi giorni 'Stai tranquilla, è più sicuro che a casa'. Cinque minuti a piedi di strada sterrata in mezzo alla giungla, (non girerai mica da sola quando sei lì?!), mi hanno portato a Mandrem e dopo vari negozietti con la merce sulla strada e bancarelle di signore in sari che salutavano e dicevano buongiorno, ho trovato lo stagno con i fiori di loto. D'ora che sono arrivata al supermercato il mio umore era decisamente più luminoso. Ho comprato quello che mi serviva, incluso un tappetino da yoga, bevuto un'acqua di cocco dalla noce aperta direttamente dal venditore e passeggiando sono arrivata alla spiaggia


















Sulla via del ritorno due cinghiali mi hanno attraversato la strada pascolando allegramente tra gli scarti dei venditori di frutta e verdura. Non ci vuole poi tanto per essere contenti da queste parti. la valigia arriverà.
   

10 commenti:

Anonimo ha detto...

:*
Non sarai mai sola, il nostro pensiero è con te. E' banale ma volevo farti un po' di coraggio.
Baci ;)

Roberta (Plaisant)

Unknown ha detto...

...e poi ti svegli e il racconto di una CARA compagna di scuola, tinge di una luce diversa la tua giornata!!

Unknown ha detto...

Durante la tua "traversata" ero un po' in ansia ma adesso sono più tranquilla e molto felice per te. Sarà una fantastica esperienza!
Bacioni ��

ilmostrow ha detto...

ogni tanto è necessario emanciparsi dall'umanità, goditi questa condizione da semi-eremita; è come digiunare, purifica

amisaba ha detto...

Ciao Letizia, sono arrivata qui grazie a un link su facebook pubblicato da Insopportabile del post in cui gli spiegavi perché Yoga (complimenti, quel post è estremamente chiaro e comprensibile) e ora scopro che sei appena arrivata in India dove rimarrai per un mese! Be, sappi che mi aggiungo a coloro che ti seguiranno/faranno compagnia attraverso il tuo blog :-)

Unknown ha detto...

Lets...sono con te...torna carica perché il prox anno dovrà essere carico...tanto studio e da sola non basta..,,♡ ♡ ♡

Letizia ha detto...

Grazie a tutti, amici vecchi e nuovi, allievi e colleghi. Leggo tutto ma è difficile trovare il tempo e lo spazio sulla connessione per rispondere a ciascuno singolarmente. Vi ho sempre con me <3

Letizia ha detto...

Grazie a tutti, amici vecchi e nuovi, allievi e colleghi. Leggo tutto ma è difficile trovare il tempo e lo spazio sulla connessione per rispondere a ciascuno singolarmente. Vi ho sempre con me <3

Unknown ha detto...

Cè un proverbio indiano che dice che anche la più lunga camminata inizia con un passo.

Io qui a seguirti, come nelle pratiche :*

Mr Smiss ha detto...

Ma che bellezza! Goditi quel silenzio magnifico. Vedrai che una volta conosciuto e apprezzato...,ti mancherà :)