sabato 29 novembre 2014

Snapshots


















Photo by Klara Ka

Finito oggi il secondo e ultimo 'Knowledge Check', un esame scritto a trecentosessanta gradi su quello che abbiamo studiato fino ad ora. Rimane l'ultimo round di prove pratiche, che stiamo affrontando divisisi in gruppi di dieci alla volta. Ancora un paio di giorni e arriverà il tanto sospirato momento del diploma. Domani mezza giornata libera, ma domenica sarà giornata piena, di ore di lezione e di studio. Questa sera per celebrare, per una volta disertato Kathmandu, abbiamo occupato il cortile del ristorante tibetano su Beach Street, una casa in cui al primo piano vive una famiglia che qualche giorno a settimana apre il cortile per accogliere chi voglia mangiare con loro. Tre tavoli comuni, bassi come sempre da queste parti, circondati da divani senza spalliera, ricoperti di stoffe rosse, verdi, gialle e cuscini con ricami dorati. Alberi di banane e altre piante tropicali spuntano a caso dal cemento irregolare del pavimento ricoperto di stuoie. Sulla testa un pergolato di rampicanti, non troppo efficiente per ripararci dall'umidità della notte, ma sicuramente molto suggestivo. Entriamo scalzi nel giardino, le scarpe si lasciano sulla strada prima di varcare l'ingresso come al solito. Ci accomodiamo a gambe incrociate, sui divani bassi o per terra, schiena dritta senza cercare appoggi. Le sedie fanno parte di una quotidianità alla quale dovremo riabituarci una volta tornati alla vita normale, in India non esistono. Il clima è allegro, aria da ultimi giorni di scuola. Mi mancheranno questi compagni di viaggio, ormai diventati una famiglia. Li guardo e sorrido ripensando a frasi sentite qua e là e momenti vissuti insieme durante questo mese, situazioni di ordinaria amministrazione qui dentro, ma che fuori sono da manicomio. Adam in un confuso stupore notturno, 'Michael mi ha svegliato all'una, convinto che fossero le 6,20. Mi sono buttato giù dal letto pensando 'Shit, I'm gonna be late for meditation!'' Klara, che durante un esercizio a due con aria di sognante ammirazione mi dice 'Darei qualunque cosa per avere i tuoi bicipiti femorali...' complimenti da yogi! La voce potente con marcata inflessione dublinese di Niamh che entra dalla finestra appena aperta alle cinque del mattino, mentre ripassa il saluto al sole, fuori buio pesto e canto dei grilli, 'INHALE raise your hands above your head, EXHALE fold on your knees.' Simone, di padre irlandese e mamma giamaicana, nata e sempre vissuta a Londra della quale ha un inconfondibile accento che però riesce a colorare di verde e arancione quando imita Niamh che studia il saluto al sole nel cuore della notte 'INHALE raise your hands above your head... 'Non è alle 5 del mattino quando suona la sveglia che mi disturba, ma quando mi tiene sveglia all'una di notte, ''ain't it babe?' '
Cose che non mi mancheranno: i silenzi del giovedì. Trasportare le damigiane d'acqua da cinque litri e ogni sera travasare le dosi giornaliere nella bottiglia che mi porto sempre dietro e in quella che uso per lavarmi i denti. Lavare i vestiti nel lavandino. A questo punto le divise hanno un colore giallo marroncino e sono veramente inguardabili: di tre set ciascuno, stiamo tutti cercando di combinare i pezzi meno sporchi per il giorno del diploma. La terra rossa, che vola in continuazione, ti si attacca alla pelle e ai vestiti e la sera te la devi lavare di dosso. La vedi colare con l'acqua della doccia insieme alla stanchezza della giornata. Cose che invece mi mancheranno: quella stessa terra rossa, esotica e prepotente, ma allo stesso tempo rassicurante, che riempie lo sguardo e scalda il cuore. Ti da il benvenuto il momento che atterri e lo rinnova ogni giorno quando ci cammini sopra quasi scalza, come unica barriera le ciabatte. Chiedo scusa in anticipo a chi verrà alle mie lezioni tra due settimane, non ho idea di quente pedicures ci vorranno per eliminarla dai miei piedi. Il sole al tramonto, che non sono ancora riuscita a fotografare come merita perchè a quell'ora siamo sempre nella shala. Nei giorni prima di ripartire mi metterò d'impegno per catturarlo almeno una volta e spero di rendergli giustizia. Non ho mai visto un sole così, nè in Australia, nè in Sardegna che è comunque famosa per i tramonti. Qui ha dimensioni enormi, verso le sei di sera diventa una palla arancione dai contorni incredibilmente definiti, si tuffa nel mare e sparisce in pochi minuti. Il buongiorno silenzioso nel sorriso di Pema quando ci incontriamo uscendo di casa alle sei del mattino, avvolte negli scialli colorati, per andare alla prima classe della giornata. Camminiamo fianco a fianco senza dire una parola, consapevoli della reciproca presenza amica ed energia positiva che ci tiene compagnia. Dopo il rientro ci vorrà qualche giorno per rientrare nella vita di prima e cercare di incorporare almeno parte della routine indiana a quella di casa.   


1 commento:

Unknown ha detto...

Lady Lets mi racconterai ogni momento...sarà l'inizio del viaggio che sta solo aspettando me...♡♡♡