La cosa che ci ha stupito di piu' nel comportamento delle bambine e' la normalita'. Tutto sommato sono esattamente le stesse, come fossimo a casa. Hanno superato il jetlag senza traumi, anche se un paio di volte si sono addormentate con la testa sul tavolo. Sono piacevolmente sorprese dell'interesse che suscitano nella gente, ma ogni tanto si lamentano di qualcuno che le abbracci senza permesso e si faccia scattare una foto.
Mangiano piu' o meno tutto, sono diventate fans di bauzi e chicken Gong Bao, ma preferiscono sempre McDonalds e qualche volta le accontentiamo. Dopo uno dei primi giorni in cui tornando dalla muraglia abbiamo dovuto farci lasciare dall'autobus in una periferia sconosciuta di Pechino e spogliare Sara per strada con -5 perche' non la teneva piu', hanno imparato non solo a mangiare, ma anche ad andare in bagno quando possono anzi che quando devono. In generale hanno imparato ad esercitare la pazienza perche' in questa situazione spesso non si puo' soddisfare un bisogno immediatamente come farebbero a casa. Camminano per chilometri nel freddo e nella pioggia, non si lamentano della poca scelta di vestiti e chiedono di cambiare la maglietta solo quando ha odore di Pringles.
Nelle citta' affollate, ogni volta che usciamo per strada si attaccano automaticamente una alla mia mano, l'altra alla mano di Brendan e non mollano fino a che non rientriamo. Per ora sono contente della nostra compagnia e non cercano le amiche anche se hanno mandato qualche email e scritto sul loro blog per le classi (ninaandsara.blogspot.com). Nina ha acquisito una passione per i mercatini dell'antiquariato e per la discussione del prezzo, Sara preferisce sempre i grandi magazzini. Fanno i compiti, leggono Harry Potter e La Banda dei Cinque, giocano col Nintendo e bisticciano, come a casa. Sono curiose e interessate alle cose nuove che vedono, ma si preoccupano di piu' di quello che ci sara' per dessert, esattamente come a casa.
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3 commenti:
Che bimbe adulte, affatto preoccupate delle novità (non sarebbero bambine) e fiduciose nei genitori (che incoscenza). Credo che gli otto mesi con voi saranno più importanti di qualunque scuola o università che potranno mai affrontare. Imparano che il mondo è vario, a volte imbroglione, bello, brutto, sicuramente variegato. Ma apprendono soprattutto che vale la pena di essere conosciuto, senza preconcetti, bevendoselo d'un sorso e partendo per un'altra destinazione. A presto in Australia, allora!
Vi seguo sempre con grande piacere e faccio il tifo per la completa riuscita del vostro viaggio. Continuate a scrivere e a pubblicare molte fotografie.Ancora buon viaggio!
Ti ringrazio per il post "bimbe" che mi ha fatto molto ridere!
Puoi dire a Nina che se proprio le piace contrattare e i mercatini, c'è sempre recycling! Sono sicura che alla fine di questi 8 mesi, saranno molto più "illuminate" della maggior parte dei bambini della loro età che non hanno avuto l'occasine di vivere quest'esperienza!
Allora, adesso portateci in Australia!!!
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