venerdì 4 luglio 2008

Auckland



Lasciata Waitomo la mattina presto, 200km piu' tardi eravamo gia' in vista di Auckland. Avvicinandosi in macchina, si vede una drammatica trasformazione del paesaggio, la terra si rompe, non piu' massa compatta ma lembi frastagliati che si allungano verso il mare dando quasi l'impressione di un arcipelago. Non avevamo grandi ambizioni per la citta' descritta dai nostri amici australiani come un posto senza carattere, a tratti anche pericoloso. Sapendo che il traffico puo' essere pesante e non volendo correre il rischio di rimanere imbottigliati prima del nostro prossimo volo, avevamo prenotato un motel in una zona periferica vicino all'aeroporto, pensando di usare la macchina per andare in centro quando ne avessimo avuto voglia. Siamo arrivati col cielo grigio piombo e la pioggia che cominciava a sentirsi nell'aria. Parcheggiata la macchina e ottenute le chiavi della stanza, siamo entrati nel mini appartamento che avrebbe dovuto essere casa per i tre giorni successivi: muri ingialliti dall'umidita', mobili che avevano decisamente visto tempi migliori probabilmente trent'anni fa e odore opprimente di muffa. Ho guardato i letti e mi e' venuto l'impulso di grattarmi. Trenta secondi sono bastati per decidere che se avessimo passato tre notti li' dentro avremmo avuto un'esperienza pessima della citta'. Abbiamo velocemente restituito le chiavi dicendo che non era un posto adatto ai bambini. Uscendo dal parcheggio ho notato un cartello che offriva prezzi speciali per l'affitto delle camere a ore.
Sotto una cortina di pioggia e senza un posto per dormire ci siamo diretti verso il centro. Dopo aver lasciato la macchina in un parcheggio sotto la Sky Tower, siamo andati all'ufficio del turismo che ci ha trovato un'offerta speciale per l'Heritage Hotel, un albergo a quattro stelle nel centro della citta'. Visto che il budget per la Nuova Zelanda tiene, abbiamo accolto la novita' con gioia: colazione servita e accappatoio nel bagno sono cose che da un po'di tempo avevamo dimenticato! La "vacanza nella vacanza" e' cominciata con qualche giorno di anticipo rispetto alle Fiji.
Dopo l'inizio poco piacevole, devo dire che il ritratto di Auckland che ci era stato dipinto non e' molto veritiero. Per il poco che abbiamo potuto sperimentare in tre giorni, sembra una citta' cosmopolita, vivace e anche bella da vedere. La pianta, con i grattacieli al centro e tanti quartieri colorati con vita propria come Ponsonby appena fuori dal CBD mi ricorda Sydney, meno l'Opera House.
A parte un pomeriggio ad Auckland Museum, abbiamo passato il resto del tempo girando a piedi per le strade, fermandoci per qualche foto, caffe' e qualche acquisto per le prossime tappe del viaggio: costumi da bagno per le Fiji e sapone a secco per il Sudamerica. Ci siamo fermati diverse volte sotto la Sky Tower, l'edificio piu' alto di questo emisfero, per guardare chi si buttava giu'. Sky Jump e' una novita' sul mercato dell'adrenalina: 192mt, 14 secondi di caduta controllata attaccati a un cavo d'acciaio, raggiungendo gli 85km/h per poi atterrare dolcemente ai piedi della torre, le urla coperte dal rumore del traffico.
Oggi a pranzo davanti a un panino abbiamo chiesto alle bambine, dopo aver girato tanto, a che posto sentano di appartenere. Ci hanno pensato un po' poi Nina ha detto: "Io mi sento di appartenere al mondo. Per me il mondo e' come una noce con il guscio intorno, oltre il guscio c'e'lo spazio, ma dentro al guscio mi sento a casa dappertutto."
"Si, anch'io" ha aggiunto Sara, "in Cina anche se era tutto cosi' diverso e straniero, anche se parlavano una lingua che non capivo, mi sentivo come se fossi li' per rimanerci, mi sentivo a casa."
Probabilmente questo sara' l'ultimo post dalla Nuova Zelanda, domani partiamo per le Fiji dove abbiamo in progetto di fare assolutamente niente e rilassarci prima della tirata sudamericana. Per concludere questi tre mesi posso dire che la Nuova Zelanda sia una terra fantastica, il mix di paesaggi incredibili e attivita' ad alta tensione lo rende un posto unico, intenso e indimenticabile. Capisco adesso che chi ci passi solo due o tre settimane riparta con la voglia di tornare, con la sensazione di aver avuto solo un assaggio e la fame di piu'. In dodici settimane abbiamo avuto la fortuna di vederla tutta, di sperimentare tutto quello che volevamo e portarci per sempre dentro delle bellissime immagini. Per questo sentiamo adesso che sia il momento di partire alla scoperta di posti nuovi, senza troppa nostalgia per quello che ci lasciamo alle spalle.









4 commenti:

Luz ha detto...

Wow wow wow...che bimbe mature!E beatissssimisssssimi per le Fiji!!!!Vi verrà nostalgia di S.Margherita?AHAHAHAH

Mr Smiss ha detto...

Ma che bella fine di quest'emisfero!!! e ancora, siamo impazienti delle situazoni tropicali che state vivendo! ma quanto sono cresciute le bimbe in 2 mesi???!!!!

Anonimo ha detto...

Ho salvato il blog nei preferiti, e ogni tanto passo....e sempre mi chiedo: ma come fanno questi a starsene in giro per il mondo così tanto tempo ? Attendo una risposta...magari anche un "fatti gli affaracci tuoi!!" ;-) ciao...continuate a postare che io leggo e imparo !!! :-D Andrea

Letizia ha detto...

@ Andrea: Prima di tutto con un datore di lavoro che capisce la voglia di fare quest'esperienza e concede un sabbatico di 8 mesi. Se intendi economicamente: mettendo i soldi da parte per anni. Se hai tempo, vai a leggere i primi posts dove parlo di come ci sia venuta l'idea e di come ci siamo preparati. Se hai altre domande chiedi pure :-)