mercoledì 23 luglio 2008

San Pedro de Atacama




'L'avventura ha il sapore delle empanadas.' Ormai e' una costante: prima di un lungo viaggio in autobus ci riforniamo in un negozietto di alimentari, preferibilmente gestito da una vecchietta senza denti con faccia da india, che e' garanzia di ottime empanadas. Acqua, succo di frutta, biscotti e tortine di pasta di pane ripiene di carne e verdure che sono diventate il nostro pane quotidiano. Da La Serena, sempre con Turbus, ci siamo diretti verso San Pedro de Atacama, un puerto escondido in mezzo al deserto cileno. La notte e' passata in fretta tra una fermata e l'altra, con le orecchie che ogni tanto facevano male a causa della salita. Arrivati ad Antofagasta, un citta' brutta e grande in una valle circondata da dune di sabbia grigia, l'autobus ha cominciato a perdere benzina cosi' che ci hanno fatti scendere e divisi su altri mezzi che proseguivano verso nord. A Calama, un autobus di riserva ha raccolto tutti i pellegrini diretti a San Pedro, dove siamo arrivati dopo altre due ore di strada sterrata in mezzo al deserto. Quasi venti ore dopo la partenza da La Serena siamo scesi in uno spiazzo di terra rossa al limite del paese. Book of lies alla mano, abbiamo individuato il nostro albergo dall'altra parte del paese. Senza un taxi ne' altro mezzo in vista, sotto un sole delle due del pomeriggio decisamente caldo, zaino, computer, due valigie e borsa a tracolla , ci siamo incamminati per le strade polverose nella direzione generale del centro. E' stato uno di quei momenti in cui ci ha preso la ridarella perche' se non ridi potresti metterti a piangere, 'Ma chi ce lo fa fare?'

O forse l'atmosfera del paese ci aveva gia' contagiati, San Pedro e' un posto che mette allegria. Pochi passi piu' in la' il Señor Samuel con uno dei tre taxi disponibili in paese ci ha raccolti e depositati al nostro albergo, la Hostaria San Pedro.







Dopo aver cambiato quattro alberghi in Cile, ci siamo accorti di come da queste parti le stelle a cui siamo abituati siano un concetto relativo. L'acqua calda e' un optional negli hostal come a quattro stelle, chi prima arriva prima fa la doccia calda, chi si alza tardi si deve accontentare di acqua fredda. Lo stesso vale per il riscaldamento. La mancanza di calore viene pero' compensata dalla disponibilita' della gente che in generale si fa in quattro per aiutarti e da un'abbondanza di free internet nei posti piu' impensati.






Dopo esserci lavati il giorno di viaggio da dosso, siamo subito usciti alla scoperta del nuovo posto. San Pedro e' un villaggio piccolissimo, un'oasi in mezzo al deserto, con poche strade sterrate delineate da casette di fango a un piano abitate da negozi di atrigianato, cafes, ristoranti, negozietti di alimentari e agenzie turistiche che organizzano gite locali. Il paese e' invaso dai turisti, ma in mezzo alla folla di europei si distinguono altrettante facce andine che convivono con i turisti da cui traggono il loro sostentamento. A 2300mt di altitudine, l'atmosfera e' incredibile, rilassata, amichevole e divertente, te di coca e musica dal vivo in ogni locale, biciclette e cani randagi che fanno lo slalom tra la gente che cammina per le poche strade del paese, le macchine sono una rarita'. I locali piu' grandi hanno tutti un cortile al centro dove la sera accendono un falo' per riscaldare i tavoli sistemati sotto le tettoie di paglia. Molti cafes, soprattutto i piu' piccoli, arrotondano le entrate con un servizio di lavanderia a chilo, dove porti una busta di roba sporca che viene pesata, lavata e restituita piu' o meno pulita il giorno dopo. Sull'unica piazza abbiamo scoperto un internet point con uno scaffale di libri in tutte le lingue per Book Exchange, dove si puo' scambiare un libro per un altro e dove ci siamo riforniti per le prossime settimane.







Da San Pedro, si possono fare diverse escursioni per vedere bellissimi angoli di deserto, quello che piu' ci ha colpiti pero' e' stata l'atmosfera del villaggio, altrettanto impagabile. Semplicemente passeggiare per le strade, sedersi al sole davanti a un Pisco Sour o Mate de Coca a chiacchierare e ascoltare musica e' un'esperienza speciale come quella di un tramonto nella Valle de la Luna.







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