mercoledì 16 luglio 2008
"Meta' Luglio: dev'essere il Cile..."
Con un jetlag mai provato prima cosi' forte iniziamo la tappa Sudamericana. Da tre giorni ormai ci trasciniamo come zombies per le strade di Santiago riuscendo a malapena a tenere gli occhi aperti. Ci svegliamo ogni notte prima delle tre per poi riaddormentarci profondamente verso le sette poco prima di alzarci alle otto. Nessuno ha mai fame se non alle quattro del mattino, per il resto della giornata ci sforziamo di madare giu' qualcosa per stare in piedi. La teoria dice che ci voglia un giorno di acclimatazione per ora di fuso cambiata... il che vuol dire che dovremmo essere a meta' strada, speriamo di sopravvivere fino al settimo giorno.
In queste condizioni e' difficile appassionarsi al nuovo posto, ma continuiamo comunque a provare. Siamo nel quartiere Paris Londres, un'area semi pedonale del centro con palazzi antichi, strade lastricate e un'atmosfera bohemian che ricorda molto il Quartiere Latino di Parigi. Il resto della citta' e' tipicamente in stile grande metropoli sudamericana, un miscuglio di grattacieli ed edifici ufficiali in stile europeo, caotica e inquinata. Vicino all'aeroporto, una serie di shanty towns si stendono a perdita d'occhio prima dell'inizio della citta' vera e propria. La particolarita' di Santiago, quello che la distingue, sono le Ande che fanno da cornice alla zona urbana. In questo periodo dell'anno, al tramonto le montagne completamente innevate si tingono di rosa intenso offrendo un panorama unico.
Oltre al jetlag, con il cambio di continente dobbiamo fare i conti con un altro tipo di adattamento, sicuramente meno drammatico ma altrettanto fondamentale, il cambio di cultura che ci costringe a un nuovo modo di procedere e di organizzarci. Pochi parlano inglese cosi' che ho dovuto mettere immediatamente a frutto le lezioni di spagnolo. Visto il look nordico di Brendan e il mio mediterrano, la gente si rivolge automaticamente a me in spagnolo senza prendere in considerazione la possibilta' che non sia la mia madre lingua. In qualche modo, spinta forse dal terrore tipo 'nuota o annega', la cosa per ora funziona e riesco sempre a balbettare una risposta.
Abituati a fare da soli, abbiamo passato le prime ventiquattro ore tra internet e inutili visite all'ufficio del turismo cercando di organizzare il resto del tempo in Cile, senza alcun successo. Anche la compagnia aerea nazionale, LAN, non consente di comprare voli su internet, pochissimi alberghi hanno un sito e i biglietti dell'autobus vanno comprati al botteghino della stazione della metropolitana. L'ufficio del turismo non e' di grande aiuto e le agenzie di viaggio come siamo abituati a trovare in Europa non esistono. Consultando le pagine gialle abbiamo trovato l' indirizzo di un'agenzia di viaggio del centro, a pochi isolati dal nostro quartiere. Siamo andati subito a cercarla e l'abbiamo scoperta in cima a un garttacielo, specializzata nell' organizzazione di viaggi per aziende e chiaramente chiusa al pubblico. Qui abbiamo avuto l'incredibile fortuna di incontrare la Signora Carla, la padrona italiana che forse impietosita dalle bambine addormantate sul suo divano in pieno jetlag, come una chioccia ci ha preso sotto l'ala e in un giorno ci ha aiutati a prenotare tutto il resto dell'itinerario cileno.
Dopo una gita a Vina del Mar e Valparaiso dove abbiamo visitato la casa di Pablo Neruda e fatto un giro per le colline sulle quali si arrampicano le case colorate dagli stili piu' diversi, domani cominceremo la risalita del continente che per il 30 Luglio ci portera' a Cuzco. Speriamo vivamente che per allora ci saremo acclimatati, (il sonnambulismo mi ha fatto portare a Valparaiso la guida del Peru' convinta che fosse quella del Cile), appena in tempo per essere sostituito dal mal d'altitudine. Un passo alla volta, prima o poi arrivremo.
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4 commenti:
Hola!Caspita che cambio di colori...e di tono di voce!Anche le parole sembrano avere un sonno pazzesco...dai, forza!Vogliamo le foto delle Ande!!!
Vi cala la palpebra ?
Mucho siesta per ritemprarvi
Hasta luego !
coraggio! anche se i primi giorni saranno duri poi vedrete che ne varrà la pena.Certo è tutto molto diverso dall'ambiente a impronta, lingua e soprattutto organizzazione anglosassone a cui vi eravate abituati.Ma ricordatevi la Cina e....adelante!A presto
Cari tutti, la privazione di sonno fa brutti scherzi! Questo alle 2,30della sesta notte in Cile :-(
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