Ce l'avevano detto: Cusco e' la citta' piu' bella del Sudamerica. Dopo dieci giorni vissuti appieno nel suo centro non possiamo che concordare, anche se Arequipa segue a breve distanza. Il miscuglio di tradizioni Incas e Spagnole rende Cusco un posto unico dove due culture profondamente diverse si fondono dando vita ad un ibrido assolutamente unico. Fondata nel 1200dc da Manco Capac, solo nel 1438 durante il regno di Pachacuti Cusco divenne la capitale dell'imparo Incas. All'interno di una valle nel cuore delle Ande, alla confluenza di due fiumi, la citta' venne costruita con una pianta a forma di puma, animale sacro nella religione Incas: Sacsayhuman la testa, Pumacchupan la coda, il Tempio del Sole l'apparato riproduttivo, la Plaza de Armas il cuore. Dalla piazza irradiavano quattro strade, arterie principali che connettevano le quattro province dell'impero di cui Cusco costituiva il centro, considerato ombelico del mondo. Con l'arrivo dei Conquistadores, molti edifici Incas vennero distrutti e al loro posto cominciarono a sorgere le chiese, le case coloniali e i monasteri. Oggi Cusco conta 24 chiese e una quantita' di rovine Incas che appaiono nelle fondamenta di molti edifici e a tratti salgono prepotentemente in superficie. Principalmente in stile barocco, le chiese cusqueñe decorate con oro, argento, statue e quadri ostentano una ricchezza di molto superiore a quelle europee. Negli elementi decorativi i temi cattolici si mescolano di continuo a quelli del culto della Terra Madre e di altre religioni andine.
Plaza de Armas
La Koricancha
La Koricancha, il Tempio del Sole, era quello che piu' di tutto aveva scatenato l'avidita' dei Conquistadores. Una lamina d'oro ricopriva la cima del muro perimetrale (da qui il nome che in quechua significa "cerchio d'oro"), e anche i muri interni erano rivestiti d'oro e d'argento. Un'enorme immagine del sole in oro e una quantita' di satue in oro, argento e pietre preziose si trovavano all'interno del tempio. Dopo averlo saccheggiato e distrutto, i Conquistadores ci costruirono sopra la chiesa di Santo Domingo. Oggi e' possibile visitare la chiesa e parte delle fondamenta del tempio originale. Un plastico illustra quello che un tempo doveva essere La Koricancha, ma bisogna lavorare parecchio di fantasia per riconoscerla nelle poche pietre rimaste esposte.
Sacsayhuaman
Sulla cima di una collina sovrastante la citta', Sacsayhuaman, la testa del puma, e' una delle costruzioni piu' straordinarie del Sudamerica. Il muro perimetrale segue un disegno a zig-zag che simboleggia i denti del puma, realizzato in enormi blocchi di pietra da 300t, incastrati l'un l'altro in modo tale da non lasciare fessure neppure per infilare la lama di un coltello. La funzione della costruzione e' come al solito controversa, fortezza o luogo di culto, Sacsayhuaman e' stata per certo teatro di una sanguinosa battaglia tra Incas e Conquistadores che vide la fine di Juan Pizarro, fratello di Francisco. Dopo la battaglia, i Conquistadores utilizzarono gran parte delle pietre di Sacsayhuaman per costruire la Cusco coloniale.
Cuesta San Blas
Il barrio di San Blas, dove abbiamo preso alloggio nell'Hospitaje San Blas, e' il quartiere degli artigiani. Strette strade lastricate dove macchine e pedoni si contendono il terreno in un caos che in qualche modo funziona, case coloniali adattate a hostal e ristoranti, negozi di artigianato e panaderie popolano il quartiere che sembra non dormire mai.
Dopo una settimana siamo di casa: le ragazze della Panaderia del Buon Pastore ci conoscono, i venditori ambulanti ci ignorano concentrandosi invece sui turisti di passaggio che affollano le strade, anche il gatto Miche ci sale sulle ginocchia appena ci sediamo nel cortile interno dell'hostal.
Centro di energie cosmiche o no, Cusco piace a tutti. Allegra e colorata ma allo stesso tempo tetra e povera, con un fardello pesante di storia che lascia tracce ovunque e colpisce l'immaginazione, e' una citta' che non puo' lasciare indifferenti e da molti e' ancora considerata centro dell'universo.
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