giovedì 7 agosto 2008

Pisac




Giorno due della tabella di marcia imposta da Natalie per farci conoscere le pietre incas. Sempre con il coche del Padre siamo ritornati alla Valle Sagrada, quel pezzo di terra fertile in mezzo alle Ande attraversato dal fiume Ururbamba e utilizzato dagli Incas per la coltivazione di diversi prodotti. Ci siamo fermati alla citta' di Pisac, famosa per il mercato e per le rovine di una antica cittadella arrampicata sul fianco della montagna. All'entrata della Valle Sagrada e sulla via che connetteva l'Impero Incas con Paucartambo nella selva, Pisac era un insediamento d'importanza strategica.
Dalla cittadella il panorama sulle coltivazioni a terrazza e la valle sottostante e' magnifico, ma a 4000mt, la camminata dall'entrata delle rovine fino al Tempio del Sole non e' una passeggiata. Dall'inizio delle terrazze, il sentiero passa davanti all'antico cimitero scavato nella montagna, intorno alla cittadella per poi trasformarsi in una mulattiera che costeggiando il fianco della montagna in un saliscendi di scalini irregolari entra in una caverna ed esce dall'altra parte. Dopo un'altra mezz'ora di sentiero ripidissimo finalmente raggiunge il Tempio del Sole.
Nonna e Sara hanno sputato il ciuccio ("Natalie mira que a ti te mato!") quando, dopo la grotta, dopo che Natalie aveva detto di essere quasi arrivati, abbiamo visto il tempio in fondo alla valle. Col sole che picchiava sulle teste e le bottiglie d'acqua quasi finite, hanno deciso di ammirare il tempio dall'alto e fermarsi ad aspettare all'ombra di un albero solitario. Noi siamo scesi fino giu' ma dopo un giro frettoloso intorno al perimetro, con l'aria che ci mancava per quanto cercassimo di riempire i polmoni, abbiamo cominciato la risalita.
Dopo il pomeriggio passato ad esplorare il mercato siamo rientrati a Cusco passando per Quenko, un altro sito sacro con funzioni controverse: tempio di Pachamama, osservatorio astronomico, area sacrificale o usato per la mummificazione dei nobili, Book of Lies e Natalie discordano. Causa misto di altitudine, stanchezza e buio manca documentazione fotografica.




























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