domenica 24 agosto 2008

Buenos Aires



Dopo Lima, l'idea di allungare ancora il viaggio di quattro giorni solo per prendere il volo per Londra non esaltava nessuno. Mi ricordo, al momento di decidere la rotta, i motivi che ci avevano fatto scegliere Buenos Aires come ultima tappa: una città molto europea, piacevole per pochi giorni, per riposarsi e passare da un emisfero all'altro, evitando lo shock al sistema dalle Ande all'Irlanda. Dopo tanti mesi, arrivati Lima, la scelta sembrava non avere più senso. Ci siamo detti che avremmo fatto meglio a risalire verso casa fermandoci in Brasile, anzi che scendere ancora più giù.
Penso che sarebbe successo comunque, pochi giorni prima del ritorno non vedi l'ora di essere già dall'altra parte, non riesci a concentrarti sul presente, non importa quello che hai davanti. Se fossimo stati fuori un anno intero sono sicura che a questo punto avremmo abbracciato la tappa con energia ed entusiasmo, la fretta di tornare a casa sarebbe arrivata più tardi, ma credo che a pochi giorni dal rientro sarebbe stata inevitabile.
Causa questo stato d'animo, abbiamo fatto il possibile per rendere il soggiorno a Buenos Aires il piu' piacevole possibile, cercando un bell'albergo e riproponendoci di non fare i turisti ma semplicemente vivere la città. Dopo lunghe ricerche su internet e The Book of Lies, abbiamo prenotato l'Hotel Plaza Francia nel quartiere della Recoleta. Arrivati in albergo dopo il volo notturno di quattro ore con Aereolins Argentinas, dimenticati i buoni propositi di rilassarci, abbiamo fatto colazione, una doccia e siamo immediatamente usciti. Dopo otto mesi con due paia di pantaloni e poco altro, in una città che per quanto riguarda negozi è meglio di Parigi, abbiamo rinunciato a ogni pretesa culturale e ci siamo fatti portare dal taxi ad Alto Palermo, uno dei tanti centri commerciali. Il primo di una lunga serie... Abasto, Galeria Pacifico e altri due o tre fino a che Nina, Sara e Brendan non sono stati rivestiti da capo a piedi (Silvia, I count on you to help me when my turn comes!!).

Galeria Pacifico



La Casa Rosada



Tra un centro commerciale e l'altro, abbiamo visto la Casa Rosada, l'Avenida 9 de Julio e il Teatro Colon, ma la vera essenza della città si coglie per strada, tra la gente dall'aspetto e lo spirito mediterraneo, che ha sempre tempo di fermarsi a chiacchierare, di divertirsi e godere la vita anche con pochi soldi in tasca. Abbiamo completato lo shopping in stile locale, fermandoci spesso per bere un caffè, prendendoci il tempo per assaporarlo e guardarci intorno. La domenica abbiamo visitato il quartiere di San Telmo, curiosando tra i mercatini dell'antiquariato e sedendoci nei caffè all'aperto ad osservare porteni e turisti contrattare il prezzo di oggetti d'argento e cianfrusaglie.

Domenica a San Telmo












A Caminito, nel quartiere de La Boca, pittori esponevano le loro tele sui lati della strada e ballerini di Tango affollavano la via dalle case colorate, richiamando i turisti.

Caminito


















Dopo mesi di scarpe da trekking, ostelli, zaini e camminate di ore per montagne, ghiacciai e deserti, Buenos Aires ci ha coinvolti nella sua atmosfera elegante e un po' malinconica, drammatica e sensuale, più europea dell'Europa. Tra le immagini più belle, i ballerini di tango del Viejo Almacen, che evocano per me in maniera perfetta l'essenza di questa meravigliosa città.






















4 commenti:

Mr Smiss ha detto...

e si....arte, vino e tango! che bellezza...!

Letizia ha detto...

Tu l'aimerais bien Smiss, c'est vraiment ton truc!
Domage que tu n'etais pas la' quand meme... Bisou Papatte ;-)

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie